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Esplorare la grotta considerata il “Sơn Đoòng del Laos”
La grotta Xe Bang Fai, parte del patrimonio transfrontaliero tra Vietnam e Laos, possiede una straordinaria conformazione geologica con gigantesche colonne di stalattiti, giardini sotterranei e corridoi fossili.
Il Parco Nazionale di Hin Nam No, noto anche come Parco Geologico Hin Nam No, si trova nel distretto di Boualapha, provincia di Khammouane, nel Laos centrale, al confine con il Parco Nazionale Phong Nha – Kẻ Bàng del Vietnam.
Quest’area è uno dei paesaggi carsici calcarei più intatti del mondo, situata nella zona di intersezione tra la catena annamita e la cintura calcarea dell’Indocina centrale. Il sistema carsico si è formato circa 400 milioni di anni fa e comprende oltre 220 km di grotte, tra cui Sơn Đoòng e Xe Bang Fai, alcune delle grotte più grandi del pianeta.
Nella foto si vede l’ingresso della grotta Xe Bang Fai (chiamata localmente Tham Khoun Xe), scattata dal fotografo Nguyễn Trọng Cung durante l’esplorazione a fine novembre.
Secondo Cung, la scala e la maestosità di Xe Bang Fai non possono ancora essere paragonate a Sơn Đoòng, ma è più accessibile e non richiede grande sforzo fisico, risultando quindi adatta a chi ama le grotte ma non ha ancora la possibilità di affrontare Sơn Đoòng.
“Il fiume dalle acque limpide color smeraldo ricorda molto il percorso lungo il fiume Son per entrare nella grotta Phong Nha”, ha raccontato Cung.
L’ingresso della grotta è un arco alto 60 metri. In media, la cavità è larga 76 metri e alta 53 metri, ma in diversi punti supera i 100 metri. Dalla bocca del fiume —un doline che oggi è diventata una foresta— i visitatori percorrono un tratto di fiume sotterraneo lungo 7 km, attraversando zone in cui la grotta raggiunge fino a 120 metri di altezza e 200 metri di larghezza.
All’interno della grotta si trovano enormi colonne di stalattiti, giardini sotterranei, corridoi fossili e una “grotta delle perle” (aree contenenti cave pearls).
Queste perle di grotta hanno forma esagonale o sferica e si formano da strati di cristalli di calcite accumulati nel corso di migliaia di anni grazie al gocciolamento dell’acqua in piccole pozze sedimentarie.
Il punto più ampio della grotta arriva a 200 metri, con livelli d’acqua che variano da 4 a 12 metri. Molte colonne di stalattiti nella zona centrale raggiungono i 20 metri di altezza.
La grotta non dispone di illuminazione artificiale, quindi i visitatori devono utilizzare torce per vedere e muoversi al suo interno.
La temperatura interna è di circa 5°C inferiore a quella esterna. Durante il percorso, i visitatori devono attraversare strati rocciosi, stalattiti scivolose ricoperte di muschio e sabbia umida. Cung consiglia di indossare scarpe con una buona aderenza per evitare cadute.
La grotta Xe Bang Fai è diventata nota al pubblico circa 15 anni fa. Durante l’esplorazione, i visitatori possono portare con sé gommoni o noleggiare barche dai residenti per attraversare il fiume sotterraneo.
Il fiume Xe Bang Fai nasce nella catena Annamita, al confine tra Laos e Vietnam, attraversa l’altopiano di Nakhai e sfocia nel fiume Mekong. L’altopiano di Nakhai è composto da arenaria e grandi strati di carbone, erosi dal fiume nel corso del tempo fino a formare un sistema di grotte sotterranee lungo circa 7 km.
Sebbene Xe Bang Fai fosse conosciuta dai laotiani da secoli, fu solo nel 1904 che Paul Macey e alcuni esploratori occidentali iniziarono a studiare l’area. In seguito, la grotta venne chiusa agli stranieri, e solo nel periodo 2005–2006 kayakisti e turisti internazionali ottennero il permesso di tornare a esplorarla.
Cung racconta che la sensazione di remare all’interno della grotta, scivolando sotto gigantesche volte di stalattiti sopra acque limpide, è un’esperienza che ogni viaggiatore dovrebbe provare quando visita il Laos.