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I turisti restano delusi quando scoprono che le mete giapponesi famose in tutto il mondo sono, nella realtà, affollatissime, in netto contrasto con le immagini tranquille viste online.
Kyoto è una delle destinazioni più amate del Giappone; tuttavia, l’esperienza reale delude molti a causa della forte affluenza. Il fascino dell’antica capitale si concentra soprattutto nelle vie di Gion.
Quest’area è spesso piena di turisti che si affrettano a scattare foto. Le geisha, simbolo di Kyoto, vengono continuamente circondate e la loro vita quotidiana risulta disturbata dalle fotocamere.
Un’alternativa è Kanazawa, nella prefettura di Ishikawa. Storicamente, Kanazawa rivalizzava con Kyoto ed era soprannominata la “piccola Kyoto”.
Il mercato Nishiki, celebre vicolo gastronomico di Kyoto, era il luogo dove i residenti facevano la spesa ogni giorno. Ora è diventato un mercato pieno di souvenir costosi e gremito di visitatori. L’autenticità del luogo sta gradualmente scomparendo sotto la folla.
I visitatori possono scegliere Tenjinbashisuji a Osaka, la via commerciale coperta più lunga del Giappone (2,6 km), con quasi 600 negozi di famiglia.
La foresta di bambù di Arashiyama, famosa per la sua bellezza quasi fiabesca, è un luogo “da fotografare, non da godere”. I turisti fanno lunghe file e si accalcano per ottenere uno scatto “iconico”. Il canto degli uccelli e il fruscio del vento vengono sovrastati dal rumore dei selfie e delle voci.
L’alternativa è il tempio Adashino Nenbutsu-ji, a pochi minuti a piedi dalla stazione di Arashiyama, con una piccola foresta di bambù che conduce a migliaia di statue di Buddha in pietra. Nessuna folla, nessun frastuono: solo il suono delle foglie e la luce che filtra attraverso il bambù.
Il santuario Fushimi Inari di Kyoto, con oltre 10.000 torii rossi, è un altro simbolo della città. I visitatori fanno la fila fin dal mattino per scattare foto. Non si viene qui per passeggiare, ma per essere spinti dalla folla.
Una scelta migliore è il santuario Nezu a Tokyo. Situato nel tranquillo quartiere di Bunkyo, ha 200 torii rossi che serpeggiano intorno a uno stagno di carpe e a un giardino di azalee.
Kinkaku-ji, il Padiglione d’Oro, è un’altra destinazione di Kyoto nella lista. Una volta acquistato il biglietto, i visitatori percorrono un sentiero circolare per ammirare il tempio dorato sul lago, insieme a centinaia di persone. Molti si lamentano delle lunghe attese e della difficoltà a scattare foto.
L’alternativa è Ginkaku-ji (il Padiglione d’Argento). Anche se non è realmente ricoperto d’argento, il suo fascino risiede nel giardino ricoperto di muschio e nel tranquillo stagno.
Dotonbori, a Osaka, è famoso per le sue insegne al neon, il canale e il celebre Glico Man. Tuttavia, l’esperienza gastronomica qui può essere riassunta in poche parole: “caro, insipido e pensato per i turisti”. Le catene di takoyaki, ramen e sushi espongono cartelli in inglese per attirare i visitatori, mentre la gente del posto evita la zona.
Invece di Dotonbori, i visitatori dovrebbero scegliere Ura Namba, un labirinto di izakaya, spiedinerie e piccoli locali di yakitori dove gli abitanti di Osaka si riuniscono davvero dopo il lavoro: cibo caldo, birra fredda e un’atmosfera accogliente.
Il castello di Osaka ha una storia lunga, ma ciò che si visita oggi è una ricostruzione in cemento con un museo moderno all’interno. Chi cerca un’atmosfera da samurai rimarrà deluso dall’aspetto di struttura “finta antica”.
L’alternativa è il castello di Himeji, il più bello tra i castelli feudali originali del Giappone, con mura di gesso bianco e interni in legno senza un grammo di cemento. È sopravvissuto a guerre e terremoti, mantenendo l’imponenza del XVII secolo.
Il mercato di Tsukiji a Tokyo era un tempo il più grande mercato del pesce al mondo, famoso per le aste del tonno. Tuttavia, dal 2018 queste sono state trasferite a Toyosu e oggi Tsukiji è solo una fila di bancarelle di souvenir e street food per turisti, con prezzi alti e qualità media, senza più l’atmosfera autentica di mercato.
I visitatori dovrebbero scegliere altre zone come Sunamachi Ginza, Togoshi Ginza, Jujo Ginza o Yanaka Ginza per un’esperienza autentica.
La via Takeshita, a Harajuku, famosa come simbolo dei giovani di Tokyo con la sua atmosfera colorata, i crepes e i souvenir, offre per lo più prodotti di bassa qualità; è sufficiente visitarla una volta per fare qualche foto.
Le alternative consigliate sono Cat Street o Ura-Harajuku. Cat Street, un’ex via fluviale di Shibuya, è ora un paradiso della moda street con capi vintage. Ura-Harajuku, proprio dietro Takeshita, è il ritrovo degli appassionati di streetwear con molti marchi indipendenti e creativi.
Tokyo Skytree e Tokyo Tower, le due torri simbolo della città, offrono un’esperienza simile: fare la fila, salire al punto panoramico, scattare foto, comprare souvenir e scendere. Costose, panoramiche, ma poco differenziate.
Una migliore alternativa è Roppongi Hills, dove la Mori Tower e il suo osservatorio Tokyo City View offrono una vista panoramica a 360 gradi della città, comprensiva della Tokyo Tower vista dall’alto.